Costa dei Trabocchi , Marina di San Vito, CH
- Marco Amati
- 24 set 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Lungo il tratto meridionale del litorale abruzzese, tra Ortona e Vasto, sorgono come sentinelle sul mare i celebri e celebrati “trabocchi”, paragonate da Gabriele D’Annunzio a “ragni colossali” e descritti nella tragedia “Il Trionfo della Morte” come “macchine che parevano vivere di vita propria”. Il Trabocco, che per secoli è stato mezzo di sostentamento per molte generazioni di pescatori, oggi è diventato un’icona della Regione ed in particolare un simbolo della costa centro-meridionale abruzzese la quale è stata appunto definita “Costa dei Trabocchi”. Da “macchina da pesca” efficiente e prospera si è trasformato, nel tempo, in elemento architettonico in grado di valorizzare l’aspetto estetico e paesaggistico del territorio in cui esso è “ancorato”. Infatti, i cambiamenti climatici, ambientali, morfologici e socio-economici, hanno portato ad una modifica della destinazione tipica del trabocco stesso. Iniziando l’analisi dalle origini storiche di questa struttura dobbiamo subito precisare che nessuno è in grado di stabilire con esattezza l’epoca in cui i trabocchi siano stati ideati e costruiti per la prima volta. Si può solo supporre che l’uomo li abbia inventati per evitare di affrontare il mare aperto per la pesca riducendo al minimo il rischio di intemperie.
Comments