Gessopalena provincia di Chieti in Abruzzo
- Marco Amati
- 3 set 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Gessopalena si leva a 654 metri sul livello del mare, sul lato orientale della Maiella. Un tempo arroccata sullo sperone roccioso che domina la valle dell’Aventino Il suo toponimo deriva dal latino gypsum, per la presenza nel territorio di rocce cristalline da cui si ricava il gesso Reperti archeologici rinvenuti nell'agro testimoniano di insediamenti abitativi preromani e romani. Nell'alto medioevo la popolazione gessana viveva sparsa nelle "ville" dell'antico colonato romano; solo intorno al Mille, nella fase dell'incastellamento, cominciò a raccogliersi, in difesa, sul baluardo roccioso dirimpettaio della Maiella. Dall'VIII all'XI secolo Terra Gypsi fu sotto la signoria benedettina di Montecassino; con l'avvento dei Normanni fu infeudata a Rogerius Bursellus dei conti di Loritello; il 4 luglio 1269 fu donata da Carlo I d'Angiò al suo consanguineo Raoul de Courtenay; più tardi passò ad Antonio Caldora, a Matteo di Capua (la cui discendenza la tenne a lungo), a Gian Lorenzo Paterno, infine ai Caracciolo, poi Giudice-Caracciolo, principi di Villa Santa Maria (in seguito conosciuti come "Duchi del Gesso"). Ha dato i natali a Guglielmo di Mastro Berardo, miniaturista trecentesco; a Marino Turchi, professore di igiene e rettore dell'Università di Napoli nonché patriota del Risorgimento; a Gian Vincenzo Pellicciotti, medico, poeta e giornalista, animatore del movimento liberale chietino del '48; a Giuseppe Persiani, compositore insigne; a Daniele Nobile, vero genio matematico; a Niccolò Melchiorre, giurista e parlamentare dell'Ottocento, impegnato nelle conquiste civili dell'Abruzzo; a Francesco Saverio Tozzi, delicato poeta prematuramente scomparso; a Gennaro Finamore, demologo di fama nazionale, la cui opera di fedele raccoglitore e trascrittore della produzione orale dialettale, espressione diretta dell'anima e della cultura del popolo, è oggi ritenuta repertorio documentale di imprescindibile riferimento per i glottologi e gli studiosi delle tradizioni e dei costumi popolari. Una scuola musicale di straordinaria vitalità ha formato, nei secoli scorsi, tanti provetti suonatori e ha consentito l'allestimento di complessi bandistici di rinomata fama. Non solo vivacità culturale ed artistica. Anche una certa fierezza libertaria contraddistingue da sempre la gente gessana. Ne stanno a prova l'impegno collettivo per il conseguimento dell'indipendenza e dell'unità della Patria e l'attiva partecipazione (sotto la guida di Domenico Troilo, leggendario comandante operativo della Brigata Maiella) alla lotta di resistenza contro il nazifascismo. .Oggi l’antico borgo è ridotto ad una serie di ruderi, sicché appare come una piccola Pompei abruzzese. Tuttavia può essere interessante visitarlo, osservando come le abitazioni di un tempo remoto avevano nel sottosuolo anche vani e altri annessi , ad esempio nicchie, scale, camini, ricavati scavando la roccia di gesso: un modo di sopperire alle scarse disponibilità economiche provvedendosi di un ricovero famigliare offerto, per così dire, dalla stessa natura.
Comments